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1286: Passo San Boldo - Bivacco dei Loff - Cima Vallon Scuro

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Generalmente, durante la settimana penso spesso a che escursione fare il weekend. La maggior parte delle volte decido di andare Caoria e da lì raggiungere una delle cime del Lagorai, piuttosto che un bivacco o una località particolare in quella zona - spinto dalla sola voglia di tornare a quei luoghi, studiare meglio alcuni percorsi o semplicemente rivedere "le mie" montagne. Spesso, però, le mie settimane sono impegnative (chi lavora, sa) e questo mi porta a dover rivedere un po' i miei piani, vale a dire a scegliere una destinazione più vicina a casa, così da limitare per quanto sia possibile almeno la stanchezza dovuta al viaggio in auto. Un esempio di un'uscita più rilassata e rilassante è stata domenica 16 febbraio, quando ho deciso di dedicare la giornata ad un'escursione più facile - ma per questo non meno piacevole - e più vicina a casa. Dopo circa un anno, ho deciso di tornare al Passo San Boldo e da lì risalire al Bivacco dei Loff. Dopo aver sup

1777 / 2206: Malga Fossernica di Dentro e Cima Paradisi - Lagorai

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Il titolo di questo racconto, come si vede, riporta due quote - diversamente dal solito. Si spiega molto facilmente: tra fine gennaio ed inizio febbraio ho provato due volte a salire alla Cima Paradisi innevata; la prima volta non ho avuto fortuna, la seconda sì. Ho raggiunto i 2206m del Paradisi già diverse volte - conosco bene il percorso, il dislivello e i punti in cui conviene fermarsi per qualche breve pausa. Prima dell'8 febbraio, però, non ero mai arrivato in cima d'inverno, con la neve presente dai 1600m, abbondante dai 1900 circa. Domenica 26 febbraio, non la giornata migliore per un'escursione, ho pensato che era ora di provare a raggiungere la Cima Paradisi d'inverno. Non che si tratti di un'impresa impossibile; semplicemente sapendo qual è il panorama di cui si gode dalla cima, volevo vedere come sarebbe cambiato in presenza della neve. Ho iniziato a camminare verso le 08.30, partendo dal Refavaie - ma solo dopo aver preso un cappuccino e croissant

2560: Rifugio Volpi al Mulaz - Pale di San Martino

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Domenica 23 Giugno 2019, ancora fresco della mia esperienza sulla Via degli Dei conclusa circa due mesi prima - era il 27 aprile quando, in compagnia di Giordano e di altri ragazzi incontrati lungo il cammino siamo arrivati a Firenze - e dopo aver dedicato qualche fine settimana ad esplorare il Lagorai, ho raggiunto il rifugio Volpi di Misurata, sul Mulaz. Sinceramente, non pensavo che la cima del Mulaz (2906m) fosse 400m più sopra. Mi aspettavo, non so bene perché, di trovare il rifugio sulla sommità del monte. In ogni caso, non ce l'avrei fatta a salire di altri 400m a causa del tempo che sul finire dell'escursione aveva iniziato a peggiorare e per via della neve abbondante già dai 2300m circa. La tappa di partenza di questa escursione, che nonostante siano passati 6 mesi ho ancora bene impressa nella mente, è dal Passo Rolle (1986m), dove ho lasciato l'auto. Dal parcheggio, si sale in direzione Baita Segantini (2190m) che si trova ai piedi delle Pale di San Martino.

1554: Malga Cupolà di Sotto - Lagorai

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Spesso, quando vado in montagna, sono portato a pensare che un'escursione non sia "bella" (nel senso più ampio del termine: entusiasmante, arricchente, con un paesaggio in continua metamorfosi, dai colori cangianti, su sentieri apprezzabili per la consistenza stessa del suolo e per le sfide che ci pongono, ...) se non presenta almeno un tot di dislivello. Un po' come se ci fosse un Δ-dislivello tra partenza e arrivo in mancanza del quale un'escursione non sia considerata escursione dal sottoscritto. Ovviamente non sempre è così ma, probabilmente perché negli ultimi tempi la zona che sono solito frequentare l'ho percorsa abbastanza in lungo e in largo, in molte occasioni mi sono trovato a pensare che senza 1000m di dislivello, quel tot di cui accennavo poco sopra, mi sembra quasi strano parlare di "escursione". Non è un fatto di cui mi spavento o che ritengo essere "negativo": semplicemente quando cammino per più di 1000m di dislive

2094: Forcella Valsorda - Lagorai

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Finalmente è arrivata: la prima escursione del 2020!  Come per il 2019, la prima uscita dell'anno è stata con mio cognato (Daniele). Dopo qualche esitazione, venerdì sera abbiamo deciso di raggiungere la Forcella Valsorda. Sabato 4 Gennaio - non di prima lena, erano le 09.15 quando abbiamo preso la macchina: le ferie sono ferie - abbiamo raggiunto Zortea (1050m), una località sopra Canal San Bovo, e abbiamo parcheggiato vicino alla chiesa. Da lì abbiamo quindi preso il sentiero 344 che ci avrebbe dovuti portare - e così è stato - fino alla Forcella. Sentiero 344 Il primo tratto costeggia alcune case (pensavamo anche di aver sbagliato direzione), poi, dopo circa 500m, il sentiero entra del bosco. Da questo punto sino ai 1800m circa il sentiero, con zig zag, tornantini, tratti in stile mulattiera, neve e ghiaccio, resta sempre nel bosco. Il percorso per il primo chilometro non ha un dislivello significativo. All'improvviso, però, il 344 inizia a salire. Inizialment

1776: L'Alba dalla Cima del Monte Grappa

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Prima di domenica 29 dicembre 2019 non ero mai stato sulla Cima del Monte Grappa, nonostante io abiti a "soli" 70km circa dal Monte stesso. Sinceramente, non ho ancora capito come mai io abbia aspettato, o dovuto aspettare, 26 anni prima di recarmi sul Grappa. Anche solo considerando l'importanza storica, avrei dovuto pensarci prima. Quella che sto per raccontare non è un'escursione a piedi. Non c'è dislivello né fatica. Data però, per me, l'importanza di questa uscita, ho deciso comunque di dedicarci qualche parola e un po' del mio tempo. L'idea di prendere la macchina e partire in direzione Grappa mi è sorta il sabato sera, 28 dicembre. Consapevole di aver sprecato un po' del mio tempo non concludendo niente, ho deciso che la mattina seguente mi sarei svegliato alle 04.30, così da poter partire per il Grappa, che avrei raggiunto per godere dell'alba. E così è stato. Tra mille difficoltà e un sonno atroce, domenica 29 mi sono svegliato al

2494: Monte Cauriol - Lagorai

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Non sempre riesco ad essere tempestivo e a prendermi quelle due/tre orette che, subito dopo una camminata, mi servono per scrivere (con fatica) il "percorso del giorno". Un esempio di questa dilazione è il racconto di quando sono salito al Monte Cauriol per la prima volta. C'è da fare una piccola premessa. Per molto tempo lo avevo lasciato sullo sfondo.  Il Cauriol fino a quel giorno, era il 29 Luglio 2018, per me era sempre stata La  montagna, La  cima - e non tanto per l'altitudine da raggiungere (2494m). Alla fin fine non è più alta di numerose altre vette del Lagorai. Per me era il simbolo della Montagna stessa perché da sempre, da quando ho iniziato a frequentare Caoria, lo vedevo svettare lontano, dietro a qualche casa ed albero sparuto. In una malinconica solitudine, completamente differente dalle montagne che, prospetticamente, gli sono vicine. A portata di sguardo, ma non ancora raggiunto a piedi. Per me il Cauriol rappresentava tutte le montagne, in un