1286: Passo San Boldo - Bivacco dei Loff - Cima Vallon Scuro

Generalmente, durante la settimana penso spesso a che escursione fare il weekend. La maggior parte delle volte decido di andare Caoria e da lì raggiungere una delle cime del Lagorai, piuttosto che un bivacco o una località particolare in quella zona - spinto dalla sola voglia di tornare a quei luoghi, studiare meglio alcuni percorsi o semplicemente rivedere "le mie" montagne.

Spesso, però, le mie settimane sono impegnative (chi lavora, sa) e questo mi porta a dover rivedere un po' i miei piani, vale a dire a scegliere una destinazione più vicina a casa, così da limitare per quanto sia possibile almeno la stanchezza dovuta al viaggio in auto. Un esempio di un'uscita più rilassata e rilassante è stata domenica 16 febbraio, quando ho deciso di dedicare la giornata ad un'escursione più facile - ma per questo non meno piacevole - e più vicina a casa. Dopo circa un anno, ho deciso di tornare al Passo San Boldo e da lì risalire al Bivacco dei Loff.

Dopo aver superato i numerosi tornanti che portano al Passo, su una strada bellissima e caratterizzata da strettissime gallerie che si percorrono a senso unico alternato, ho lasciato l'auto al parcheggio che si  trova sulla destra, poco dopo il ristorante Laris. Proprio vicino al Laris c'è il cartello del Passo San Boldo (706m) e lì inizia il sentiero 991 che conduce sino al Bivacco dei Loff. Per un primo tratto, fino agli 850m circa, si cammina su una stradina che - dopo aver superato un primo caseggiato - inizia ad inerpicarsi in mezzo al bosco. Questa prima parte di percorso è abbastanza pendente, non in modo eccessivo, ma utile per iniziare a scaldare bene le gambe! Volendo, è possibile evitarsi questi primi 150m a piedi percorrendo questa strada in macchina, lasciando l'auto ad un parcheggio che si trova sulla sinistra (850m altitudine circa). 

Di fronte a questo parcheggio, ha inizio il vero percorso dell'escursione che porta al Bivacco dei Loff. Personalmente, considerando che si tratta di un percorso molto facile e tutt'altro che impegnativo ritengo non abbia senso usare l'auto. Camminando serenamente, dal Passo si può raggiungere il bivacco in un'ora. In ogni caso, superato il parcheggio, si rientra nel bosco, camminando su un sentiero stretto e che sale deciso a zig-zag. Improvvisamente, dopo aver incrociato una bandiera italiana, il sentiero stesso (sempre 991) ci concede la vista sulla valle sottostante (su Cison di Valmarino), sul Crodon del Gevero, di cui parlo poco sotto, ed inizia a procedere a mezzacosta. A mia impressione, il sentiero è un po' rischioso perché - procedendo in direzione Bivacco dei Loff - lo strapiombo che si ha sulla sinistra non è del tutto indifferente e considerando il terreno, un po' sconnesso a causa della presenza di pietre, su cui si cammina bisogna tenere sempre alta l'attenzione. 


Non ci sono particolari indicazioni su strade da prendere o difficoltà particolari da segnalare: si cammina sempre a mezzacosta, seguendo il percorso del sentiero, che comunque è molto piacevole proprio perché, se si fa bene attenzione a non cadere e a dove si mettono i piedi, il panorama sulla sinistra e le cime che si vedono di fronte rendono l'escursione molto interessante. Il sentiero infatti non è dritto ma caratterizzato da numerose insenature e lo rendono vario e per certi versi avvincente.

Bivacco dei Loff

Al Bivacco, come anticipato, si arriva in circa 1ora dal Passo San Boldo. Si tratta di una struttura con una vista panoramica invidiabile e sovrastata da una Cima, la Croda del Gevero, che vista da lontano assomiglia al profilo di una lepre (gévero = lepre). Sinceramente, non mi sono fermato molto al Bivacco: c'erano troppe persone e un po' di caos in generale, a cui non sono abituato. Ho preferito, dopo aver mangiato fugacemente un panino, prendermi in spalla lo zaino e tornare a camminare, prendendo il sentiero che prosegue dal Bivacco e salendo fino alla Croda del Gevero. La cosa incredibile di questo sentiero è il colore nero della terra in cui si cammina: visto dall'alto, o da lontano, si vede benissimo il sentiero risaltare. In circa 15 minuti si raggiunge la Croda, da cui si apprezza l'andamento "a creste" della catena montuosa di cui la stessa Croda fa parte. 


Croda del Gevero

Se non fosse stata per la foschia che ha iniziato ad alzarsi in quel momento, spinta da un vento freddissimo, si sarebbero viste le altre cime: Cima Vallon Scuro, Col de Moi...


Dopo qualche foto, sono tornato al sentiero che mi aveva portato alla Croda del Gevero e ho preso la direzione opposta, verso il Vallon Scurso. Superata una piccola collinetta, il sentiero si inerpica su una salita abbastanza impegnativa, perché con l'umidità il terreno è parecchio scivoloso e la pendenza molto forte. Penso che in 15min, circa, sia il tempo necessario per salire al Vallon Scuro (1286m). La salita al Vallon Scuro, nonostante le sue difficoltà, di certo non insuperabili, è comunque molto particolare perché la pendenza è così elevata che si vede praticamente solo il sentiero su cui si cammina finché, quasi vicino alla cima, sbuca all'improvviso la croce di vetta, ed improvvisamente si apre il panorama.

Cima Vallon Scuro (1286m)

Salito in cima, dopo aver scattato qualche foto di rito, a causa del tempo che stava peggiorando, ho deciso che era ora di tornare al Passo San Boldo, per evitare di camminare sotto la pioggia. Per rientrare alla macchina ci ho impiegato circa 45min. In totale quindi si impiegano meno di 3 ore per fare tutto il giro: 1h per arrivare al Bivacco, 30 minuti per fare salire alla Croda del Gevero e al Vallon Scuro, 45 minuti per rientrare.

Qui il video dell'escursione: https://youtu.be/wqGBIFBNVAA

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