2094: Forcella Valsorda - Lagorai

Finalmente è arrivata: la prima escursione del 2020! 

Come per il 2019, la prima uscita dell'anno è stata con mio cognato (Daniele). Dopo qualche esitazione, venerdì sera abbiamo deciso di raggiungere la Forcella Valsorda. Sabato 4 Gennaio - non di prima lena, erano le 09.15 quando abbiamo preso la macchina: le ferie sono ferie - abbiamo raggiunto Zortea (1050m), una località sopra Canal San Bovo, e abbiamo parcheggiato vicino alla chiesa. Da lì abbiamo quindi preso il sentiero 344 che ci avrebbe dovuti portare - e così è stato - fino alla Forcella.

Sentiero 344

Il primo tratto costeggia alcune case (pensavamo anche di aver sbagliato direzione), poi, dopo circa 500m, il sentiero entra del bosco. Da questo punto sino ai 1800m circa il sentiero, con zig zag, tornantini, tratti in stile mulattiera, neve e ghiaccio, resta sempre nel bosco. Il percorso per il primo chilometro non ha un dislivello significativo. All'improvviso, però, il 344 inizia a salire. Inizialmente, ci aspettavamo che mollasse prima o poi. Ci siamo dovuti ricredere. Fino ai 2094m della Forcella Valsorda si resta sempre sul 344 (sempre molto ben tracciato e segnato) e fino ai 2094m il 344 tira e tira senza mollare mai - fatta eccezione per il primo chilometro, di riscaldamento.

Ad aggiungere difficoltà a questo percorso è la presenza quasi costante del ghiaccio. Verrà il giorno in cui mi deciderò a comprare un paio di ramponi per poter affrontare al meglio situazioni simili! Sabato, evidentemente, non li avevo - ero dotato "solamente" dei bastoncini per camminare, immancabili. Sono caduto rovinosamente in un'occasione e ho rischiato di prendere il volo diverse altre volte.

A 1800m Daniele ha indossato le ciaspole - le craspe, come le chiamano da queste/quelle parti; io non le avevo perché ho preferito essere un po' più leggero. Non mi sono pentito della mancanza delle craspe: ho solo faticato un po' di più per gli ultimi 200m di dislivello - senza però mai trovarmi arenato nella neve, ad annaspare incapace di avanzare. Siamo arrivati ad un punto panoramico: davanti a noi, lontanissimo si vedeva il Monte Grappa (pensare che solo una settimana fa ci ero stato per la prima volta!), il Piavon, ma anche il Cima d'Asta che in queste zone è sempre molto ben visibile dati i suoi 2847m.



Gli ultimi 200m di dislivello, nonostante le difficoltà per avanzare (la neve infatti era fresca e la pendenza sensibile), sono stati i più belli ed entusiasmanti. C'era un leggero vento che rendeva il tutto (più) epico e la (quasi) totale assenza di alberi ed arbusti rendeva il paesaggio ancora più desolato. In alcuni punti la neve era intonsa, bianchissima con tonalità azzurrine; in altri si notavano le orme di animali selvatici che avevano tagliato in diagonale il pendio della montagna. 

La Forcella Valsorda, non si vede, è sulla sinistra - "dietro" gli alberi

Pendio della montagna

Giunti in cima alla Forcella Valsorda ci siamo fermati pochi minuti, il tempo di scattare qualche foto e prendere un po' di fiato (freddo) e vento (freddissimo). Da lì era possibile vedere la Cima Valsorda (2294m), irraggiungibile non tanto per i 200m di dislivello che ci separavano da essa ma per la pendenza e il rischio valanghe - in alcuni punti era possibile vedere degli smottamenti di neve.

Forcella Valsorda - sulla destra, non compare in foto, il Cima d'Asta

Cima Valsorda (2287m)

Per il ritorno avremmo potuto seguire il sentiero 347 ma data la fatica abbiamo deciso di tornare, saggiamente, dal 344 che avevamo già percorso all'andata, per salire fino alla forcella. Abbiamo impiegato 2 ore 2 30min per salire, e 1 ora e 15min circa per il ritorno (in alcuni punti abbiamo corso sulla neve, la cosa più divertente da fare quando Il percorso è innevato). In totale abbiamo camminato per 12.5km, con 1100m di dislivello. 

Il video di questa escursione sul mio canale di Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=sXTPUcQIexc

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