2560: Rifugio Volpi al Mulaz - Pale di San Martino

Domenica 23 Giugno 2019, ancora fresco della mia esperienza sulla Via degli Dei conclusa circa due mesi prima - era il 27 aprile quando, in compagnia di Giordano e di altri ragazzi incontrati lungo il cammino siamo arrivati a Firenze - e dopo aver dedicato qualche fine settimana ad esplorare il Lagorai, ho raggiunto il rifugio Volpi di Misurata, sul Mulaz. Sinceramente, non pensavo che la cima del Mulaz (2906m) fosse 400m più sopra. Mi aspettavo, non so bene perché, di trovare il rifugio sulla sommità del monte. In ogni caso, non ce l'avrei fatta a salire di altri 400m a causa del tempo che sul finire dell'escursione aveva iniziato a peggiorare e per via della neve abbondante già dai 2300m circa.

La tappa di partenza di questa escursione, che nonostante siano passati 6 mesi ho ancora bene impressa nella mente, è dal Passo Rolle (1986m), dove ho lasciato l'auto. Dal parcheggio, si sale in direzione Baita Segantini (2190m) che si trova ai piedi delle Pale di San Martino. In circa 30min la si raggiunge, ed è a dir poco sensazionale la vista di cui si può godere.

Baita Segantini - sullo sfondo la Vezzana e il Cimon della Pala

Non disponendo di molto tempo e avendo appena iniziato la mia escursione non mi ci sono fermato (ed è stato un peccato perché quando ci sono tornato, qualche mese più tardi, era chiusa!). Dalla Baita, per procedere in direzione Rifugio Mulaz bisogna scendere lungo una strada bianca, tutta a tornanti e piacevolissima, che si prende superando la Baita stessa procedendo in direzione "Pale di San Martino".

Vista sulla Val Venegia - sentiero 710 da intraprendere per salire al Rif. Mulaz

Dai circa 2200m della Baita Segantini, si scende lungo questa strada bianca che attraversa la Val Venegia. D'estate è bellissimo! Si cammina su un prato verdissimo, con vista costante sul Mulaz e c'è pure un torrente (non ricordo se abbia un nome...) che scende dalle Pale e attraversa la Valle: un incanto!

Scorcio del sentiero 710

Val Venegia
Per attraversare questo tratto pianeggiante penso di aver impiegato circa 15min., è sufficiente seguire il sentiero tenendo di fronte il Mulaz finché non si incontrano le indicazioni qui sotto che ci invitano a salire lungo il pendio della montagna e ad affrontare un nuovo, importante, dislivello:

Indicazioni per il Rif. Mulaz - distante quasi due ore

Il sentiero, ghiaioso, inizia a farsi sempre più tortuoso e a procedere a zig-zag. In un primo tratto ci sono alcuni alberi ma ben presto ad accompagnarci è solo la roccia e la neve che fa la sua comparsa, non troppo timida, a partire da 2300m circa (almeno così è stato per me quel giorno!):

Sentiero 710 - sulla destra, non visibile, la Baita Segantini

Il sentiero, che in alcuni punti è un po' esposto, senza però mai essere davvero rischioso e pericoloso, non l'ho trovato molto impegnativo. Il dislivello è graduale e non ci sono dei picchi di pendenza difficili da affrontare. Questa cosa rende più godibile l'escursione anche se bisogna comunque essere allenati perché il fondo del sentiero è ghiaioso, in molti punti ci sono rocce da superare e, come ricordato, per almeno 200/300 metri (di dislivello) si cammina anche sulla neve.

Parete verticale ben visibile anche dalla Baita Segantini

Vista della Val Venegia e delle strada bianca e del 710 che si prendono per salire al Mulaz

Si avanza seguendo sempre il 710 finché non si incontra il cartello qui sotto, in prossimità del quale si sterza di 90° a sinistra salendo in modo più deciso lungo il pendio della montagna:

Sentiero Quinto Scalet - 710

Questo ultimo tratto, a differenza del percorso compiuto fino a questo punto, lo ricordo un po' più impegnativo anche perché in alcuni punti c'era la neve e in altri scendeva un fievole rivolo d'acqua che rendeva la roccia su cui si avanzavo alquanto scivolosa. Un'altra difficoltà, inoltre, era data dal fatto che la neve copriva spesso il percorso nascondendo i segnali bianco-rossi, comunque numerosi:

La neve lungo il percorso

Il sentiero per raggiungere il Passo Mulaz, sotto del quale si trova il rifugio

Ho avuto la fortuna di non essere l'unico a voler raggiungere il Rifugio Mulaz quel giorno. La presenza di persone più avanti di me, come si vede dalla foto di cui sopra, mi ha aiutato ad orientarmi in un contesto a me del tutto sconosciuto. Quando si cammina in salita per diverse ore, nonostante l'allenamento, con il sole, la neve, la polvere, le foto da fare, è facile essere un po' disorientati - vedere lontano alcune persone procedere ricordo che mi aveva rincuorato e per certi versi "rilassato": avevo capito che la direzione che stavo prendendo era giusta e intuito meglio quale sarebbe stata, "più su", il sentiero da seguire.

Non ricordo di preciso quanto tempo ci ho messo per raggiungere il Rifugio Mulaz dal Passo Rolle ma una prova abbastanza attendibile è data dall'ora in cui ho scattato le foto nelle due località: alle 09.50 ero al Passo Rolle, alle 12.30 scattavo la foto del cartello relativo al Passo Mulaz (2619m) e alle 12.45 al Rifugio Mulaz:

Il Passo Mulaz

Rifugio Mulaz (ben innevato)

Mi sono fermato al Rifugio per circa mezz'ora, per prendermi un caffè caldo e una fetta di un dolce tipico della zona, con farina di ceci e marmellata di frutti di bosco: una bomba! Avevo bisogno di recuperare le energie per tornare al Passo Rolle, dove la macchina mi aspettava. Per il rientro ci ho impiegato circa 2 ore, considerando che in discesa ho "corso" un pochino perché il cielo si era rannuvolato e sembrava dovesse piovere da un momento all'altro - fortunatamente sono salito in macchina asciutto. E con un sorriso grande come il Mulaz stampato sulla faccia.

L'escursione è abbastanza impegnativa e bisogna essere un po' preparati ed allenati, soprattutto se si trova la neve. Il dislivello in salita è di circa 1000m e i km totali tra andata e ritorno sono, più o meno, 15.

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