1777 / 2206: Malga Fossernica di Dentro e Cima Paradisi - Lagorai

Il titolo di questo racconto, come si vede, riporta due quote - diversamente dal solito. Si spiega molto facilmente: tra fine gennaio ed inizio febbraio ho provato due volte a salire alla Cima Paradisi innevata; la prima volta non ho avuto fortuna, la seconda sì. Ho raggiunto i 2206m del Paradisi già diverse volte - conosco bene il percorso, il dislivello e i punti in cui conviene fermarsi per qualche breve pausa. Prima dell'8 febbraio, però, non ero mai arrivato in cima d'inverno, con la neve presente dai 1600m, abbondante dai 1900 circa.

Domenica 26 febbraio, non la giornata migliore per un'escursione, ho pensato che era ora di provare a raggiungere la Cima Paradisi d'inverno. Non che si tratti di un'impresa impossibile; semplicemente sapendo qual è il panorama di cui si gode dalla cima, volevo vedere come sarebbe cambiato in presenza della neve. Ho iniziato a camminare verso le 08.30, partendo dal Refavaie - ma solo dopo aver preso un cappuccino e croissant alla crema, per caricarmi.

Magnifico calendario presente al Refavaie

Come raccontato in questo articolo (https://conipiediperterraa.blogspot.com/2019/09/escursione-in-paradiso-cima-paradisi.html), bisogna prendere la strada che sale dietro al rifugio e seguire le indicazioni per la Malga Fossernica, che si raggiunge in circa 1.30h - è a 1777m. Ha iniziato a gocciolare quasi subito e io, quasi subito, ho iniziato a salire e scendere dalla mulattiera che si imbocca immediatamente dopo la centrale idroelettrica sopra il rifugio. Sono salito e sceso, su quella benedetta stradina super pendente, per almeno 15 minuti, completamente perso. Non volevo sprecare una giornata ma mi dava fastidio l'idea di camminare nella pioggia. Alla fine, ho deciso che dovevo semplicemente camminare. 

Non sto qui a raccontare com'è il percorso, dato che l'ho già fatto, ma vorrei soffermarmi solamente su due cose. Il bosco è sempre piacevolissimo, nonostante in un primo tratto il sentiero sia a dir poco pendente. In alcuni tratti è come camminare in un viale, con alberi ordinati sulla destra e sulla sinistra. Non c'era nessuno e la neve attutiva ogni rumore. Quando si arriva a circa 1500 metri si attraversano anche alcuni ponticelli - sembra quasi di essere in un acropark.



All'improvviso, sono uscito dal bosco e ho trovato i prati della Malga Fossernica - d'estate frequentati da mucche al pascolo. Il cielo era grigio e non si vedevano quasi le cime del Lagorai che di solito abbracciano queste zone:



Non sto qui a dilungarmi troppo: la Malga era vicinissima e sapevo bene come arrivarci, se non fosse che, all'improvviso, si è alzata (o abbassata??) una nebbia fittissima e grigia che mi impediva di vedere a più di 10m. Ero come in un limbo: la terra ricoperta di neve - l'aria grigia di nebbia. Ho provato un po' di paura a pensare che, se mi fossi trovato in un'altra zona, magari per una prima escursione in un luogo da me non frequentato in precedenza, mi sarei trovato in grosse difficoltà. Nel giro di 15 minuti, fortunatamente, sono arrivato alla Malga. D'inverno è chiusa ma una saletta dotata di stufa e qualche tavolo funge da bivacco - e nel sottotetto ci sono una decina di letti.

In questo bivacco ho incontrato, non me lo sarei mai aspettato, prima due coppie di cinquantenni che, quando è brutto, sono soliti trovarsi qui per pranzare al caldo e farsi qualche risata. Dopo mezz'oretta è arrivato un gruppo del CAI giovanile delle mie zone. Nonostante il brutto tempo, tutto sommato è stata una giornata piacevole pur non avendo raggiunto la Cima Paraisi, perché comunque ho affrontato una situazione un po' difficile e l'ho superata. No, non la nebbia - parlo della pioggia ad inizio cammino, che mi ha fatto tentennare e non poco.

Qui il video di quell'escursione, tra nebbia e pioggerellina: https://www.youtube.com/watch?v=_kCbVCVYmaA&t=2s

Dopo qualche settimana, dato il bel tempo, ho deciso di partire immediatamente per il Rifugio Refavaie e da lì provare nuovamente a salire al Paradisi. Inutile dirlo: è stata una giornata magnifica. Cielo azzurro, zero nebbia, giusto un po' di vento ogni tanto. Seguendo il sentiero ogni tanto sbucava il Cauriol:



Ho deciso di godermi al massimo quella giornata, concedendomi delle brevi pause che di solito non mi concedo. Arrivando ai prati della Malga mi è sembrato quasi di essere in un altro luogo pensando a com'era il paesaggio solo due settimane prima:



Giunto alla malga, mi sono fermato a mangiare in compagnia di alcuni signori che avevano deciso di passare lì il sabato pomeriggio - giusto il tempo di confrontarmi con loro sulle escursioni della zona e per avere consigli anche per altre mete. Ho quindi preso il sentiero che conduce al Paradisi e che sale dietro la Malga. Piacevolmente, mi sono accorto che sono stati aggiunti alcuni segnali del CAI - l'ultima volta che ci ero stato non c'ero. Aiutano moltissimo perché il primo tratto, sopra la Malga, non era segnalato e mi era capitato più volte di andare un po' a caso e inserirmi nel sentiero sempre da punti differenti.

Ho incontrato un cervo che scendeva dal pendio della montagna e che alla mia vista ha deciso di scappare. Un evento per me incredibile. Non tanto perché è scappato quando mi ha visto, ma perché, nonostante le mie numerose uscite, fino a quel giorno avevo incrociato solamente una lepre e qualche marmotta. Uscito dal bosco, a quota 1900m circa, ho finalmente visto, in lontananza, la meta della giornata, la Cima Paradisi:



Con la neve l'aspetto difficile è stato quello di ricordarsi dove fosse il ruscello principale che attraversa il "giardino" e dove la trincea - per evitare di cadere. La trincea l'ho riconosciuta; il ruscello, in un primo momento no. Sono infatti caduto fino alla vita in un buco sotto la neve e solo con qualche contorsionismo sono riuscito a tornare sui miei passi. 

Dopo aver percorso il primo tratto di trincea, quello che taglia in largo la trincea e che porta fino alla vista sul Lagorai, ho incontrato due coppie di ragazzi che alla mia vista hanno deciso di scappare avevano accettato il consiglio di Stefano, il gestore del Refavaie, di salire alla Cima data la splendida giornata. Abbiamo percorso assieme la salita lungo la trincea (non ben visibile) che sale lungo gli ultimi 100m, sul pendio che porta alla cima. Con la neve è stato abbastanza faticoso ma, quando mancava solo qualche passo ed ho iniziato ad intravvedere le Pale di San Martino, tutti gli sforzi sono stati ripagati. 



Anche con la neve, il paesaggio di cui si può godere dalla Cima Paradisi è magnifico, con una vista a 360° su Lagorai, Pale di San Martino, Vette Feltrine e Cima d'Asta. Fortunatamente si tratta di una zona poco frequentata, se si fosse altrove ci sarebbe moltissima gente e si perderebbe, molto probabilmente, un po' di quella magia che la combinazione di silenzio e bellezza può offrire.

Vista sul Lagorai

Qui il video di questa magnifica escursione su neve: https://www.youtube.com/watch?v=dd86jRs7J5Q&t=1s

Commenti

Post popolari in questo blog

1554: Malga Cupolà di Sotto - Lagorai

2494: Monte Cauriol - Lagorai

2163: Bivacco Coldosè - Lagorai