1605: Lago di Calaita - Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino

Le sfide che ci propone la montagna sono numerose e variegate: cime, crepacci, dislivelli, fatica, disorientamento, freddo. Sole battente e assenza di acqua, in molti casi. Spesso, anche a chi ama tutto questo, risulta difficile comprendere come mai, nonostante tutto, si possa comunque pensare: vado in montagna. Per quanto mi riguarda, una delle prove più subdole a cui vengo sottoposto per il fatto che vado in montagna è l'idea di mettermi a camminare quando piove. La pioggia mi piace. Il ticchettio costante delle gocce sui tetti, sui rami e marciapiedi mi rilassa. Allo stesso tempo, però, cadendo è come se essa spegnesse quella voglia di camminare che durante la settimana sento sempre molto presente e viva.

Oggi, 24/11, stavo per subire nuovamente la pioggia. Dopo due ore di macchina per raggiungere la località da cui sono solito partire per i miei treeking, mi sono quasi pentito della mia scelta sapendo che sarebbe piovuto - e questo nonostante la mia profonda dedizione per la montagna stessa, la mia montagna: il Lagorai. Dopo una prima e deludente passeggiata sotto la pioggia, deludente perché demotivato da tutta quell'umidità diffusa, ho deciso di tornare alla macchina per raggiungere un luogo che da quando l'ho visto la prima volta non smette di affascinarmi: il Lago di Calaita.

Si tratta di uno scrigno paesaggistico che si può tranquillamente raggiungere in macchina, prendendo la strada che da Canal San Bovo sale in direzione "Passo Gobbera" e seguendo poi le indicazioni per il Lago. L'ultimo tratto di strada è molto pendente; d'estate non è raro incontrare ciclisti che ansimano non poco per raggiungere lo specchio d'acqua - un po' come accade in quei tristi documentari nei quali mandrie di zebre e snelli mammiferi anelano all'acqua sotto il sole cocente, tra radi arbusti e distese di polvere e sabbia. Se ci si lascia condurre dai cavalli vapore delle nostre vetture a motore, è possibile parcheggiare l'auto sia a cinque minuti a piedi sia (quasi) a ridosso del lago stesso.

A prescindere dalla stagione il Lago di Calaita è uno spettacolo della natura. Oggi, sceso dalla macchina, questo era quanto mi si è prospettato innanzi:

Vista fronte lago

Giusto per rendere l'idea, considerando la foto di cui sopra, il sentiero che porta alla forcella si trova nel tratto innevato a sinistra e ci si impiega circa 30min. per raggiungere la forcella stessa e la vista panoramica.

Proseguendo sul sentiero gradatamente si intravvedono le Pale di San Martino che fanno la loro timida comparsa laddove il bosco di sinistra e di destra (rispetto alla foto) non arrivano fisicamente a congiungersi, come se questo anello verde (o dei colori dell'autunno) non si chiudesse sia per non impedire la vista delle Pale sia al tempo stesso per proteggerle da sguardi indiscreti, rivelandole solo a coloro che non si accontentano semplicemente di scattare una foto al Lago, dalla terrazza dell'albergo.

Dopo un primo tratto sulla sponda sinistra del lago, al riparo dalle intemperie per via di alcuni alberi che costeggiano il passaggio, prende avvio il sentiero lastricato che conduce alla forcella. D'estate non è raro trovare alcune mucche pascolare sul prato; d'inverno, invece, è un'unica distesa di neve, che copre inevitabilmente anche la mulattiera.


Il Lago e l'albergo visti dalla sponda opposta a quella a cui si può giungere in macchina


La mulattiera coperta di neve - sullo sfondo, le Pale di San Martino

La mulattiera che porta alla forcella è praticamente sempre in piano. Con la neve è un po' difficile avanzare, anche perché dal pendio sinistro scendono verso il lago alcuni ruscelli che finiscono per sfociare sul sentiero stesso che quasi si trasforma in un torrentello, in alcuni punti profondo anche 10 centimetri.


Bosco sulla sinistra del lago

Bosco sulla destra del lago

In circa mezz'ora si arriva alla forcella. A prescindere dalla stagione, il panorama sulle Pale di San Martino è sempre mozzafiato. Siamo nel Parco del Paneveggio - Pale di San Martino: non esistono paesi, costruzioni, rumori, luci indiscrete - solamente la montagna e i suoi colori.

Pale di San Martino

Arbusti e le Pale

Regna il silenzio e un grigiore diffuso - un'atmosfera, tuttavia, non triste ma di pura e concreta calma autunnale, un rifugio da ogni chiasso e frenesia che infestano la quotidianità.

Mi risulta difficile parlare di questa uscita come di un'escursione perché di fatto il dislivello è inesistente ed il tempo necessario per raggiungere il punto panoramico, la forcella, a partire dall'Albergo Miralago Calaita (da cui ho scattato la prima foto) è davvero ridotto. Allo stesso tempo, però, si tratta per me di un luogo del cuore, uno di quei posti nei quali sento il bisogno di tornare durante l'anno, a prescindere dalle condizioni meteo. A prescindere dalla pioggia.

Video sul mio canale YouTube: https://youtu.be/oRFyDF8d-9g

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