La Lentezza
Ho pensato spesso all'idea di creare un mio blog: accuratamente architettato, ricco di contenuti, accattivante, dedicato alle mie escursioni e cammini - alle "mie" montagne.
Nonostante io abbia provato più volte a dedicarmici, i risultati sono stati più che scadenti e sono durati assai poco. Ho provato editor arzigogolati ma piacevoli alla vista; editor minimali; ho cercato consigli su come iniziare e su come dare un aspetto estetico gradevole agli articoli. Più di qualche volta, tuttavia, la mia pazienza si è esaurita prima ancora di iniziare a scrivere. Colpa prima degli esami, poi della tesi. Del lavoro, in questo periodo. Scrivere è un'attività semplice, ma di certo non facile (sul tema semplicità-facilità ci tornerò, forse un giorno). Dicevo, è tutt'altro che facile tornare a scrivere, soprattutto dopo che ho dedicato una anno ad impostare, modificare, correggere, sistemare, cancellare e ricominciare una tesi e, ora che lavoro, dopo diverse ore passate davanti ad uno schermo, tra mail, grafici e fogli excel, mentre il telefono suona, impertinente.
Nonostante tutto questo - sì, nonostante queste scuse, ho continuato a percepire il desiderio di scrivere qualcosa sulle mie escursioni, la volontà di non limitarmi alla velocità di Instagram - al semplice "postare" foto, corredate da una qualche descrizione. Camminare, alla fin fine, è un rallentare rispetto al ritmo delle giornate. Questa lentezza è difficilmente de-finibile tramite un social-network. Camminare è come scrivere: faticoso, complesso, leeento ma, almeno per me, naturale.
Si è capito di cosa parlerò su questo blog, di una cosa molto semplice e per me essenziale: camminare. Camminare su un cammino, sotto la pioggia, in montagna, con uno zaino pesante, per più giorni o solo per qualche ora. In compagnia o, come spesso mi capita, in solitudine. Non importa. Scriverò dei passi fatti in attesa dei passi da fare.
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